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Espina, Concha.

Scrittrice spagnola. Scrisse i suoi primi versi quando aveva appena 13 anni. Trasferitasi nel Cile vi rimase anche durante la Guerra Civile di Spagna, e quei fatti sanguinosi le ispirarono numerose poesie filofranchiste pubblicate in Cile e in altri Paesi di lingua spagnola. Al suo ritorno in Patria il giornale argentino "Correo Español" le diede l'incarico di corrispondente dalla Spagna. Già nella prima decade del 1900, l'E. aveva pubblicato vari volumi di poesie, comprese quelle giovanili; ma essa conobbe la fama con i suoi romanzi e particolarmente con La esfinge maragata (La sfinge maragata) nel quale coglie l'occasione per la rievocazione delle abitudini di vita nel periodo della maragaterìa, nel periodo cioè in cui fiorì l'antico regno di Leòn. Ma già con i precedenti romanzi Agua de nieve e La niña de Luzmela l'E. aveva incontrato grande favore di pubblico e di critica. A questi seguirono poi molti altri romanzi, raccolte di novelle, poesie, drammi. Tra le opere più note citiamo: Las rosas de los vientos; Dulce nombre; Princesas de martirio; Copa de horizontes; El màs fuerte; Las niñas desaparecidas; El metal de los muertos; El jayon, dramma tratto da una novella inserita nella raccolta Ruecas de marfil (Rocche d'avorio) (Santander 1877 - Madrid 1955).